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Piero De Ghetto de Roche de Liseo - Burocrazia tedesca (III parte)

Due anni dopo aver aperto la nostra gelateria, due ambulanti italiani cominciarono a vendere gelato con un furgone nelle nostre vicinanze, dandoci parecchio fastidio. Decisi di provvedere e mi recai nella cittadina capoluogo di provincia, per chiedere anch’io la licenza di ambulante. Ricordo un ufficio al quinto piano: nella stanza c’era il Presidente con due segretarie, che stava fumando un sigaro.

Una delle segretarie mi chiese stupita cosa volessi. Io spiegai il mio problema con poche parole e poi rimasi in silenzio. Il Presidente della Provincia aveva ascoltato tutto e disse : “Se le cose stanno così, faccia domanda e noi provvederemo.”

Firmai una carta che mi misero davanti e dopo otto giorni avevo la mia licenza. Un mio amico meccanico mi aiutò facendo un telaio di ferro dove potevo sistemare tre sorbettiere da venti litri di gelato, e fece anche un sostegno all’interno per sistemare un vaschetta della capacità di una ventina di litri per poter cambiare l’acqua alla vaschetta delle macchinette del gelato; un campanello elettrico attaccato alla batteria annunciava il mio arrivo.

Poi mi venne l’idea vincente: Dopo aver messo in mano ai bambini curiosi una pallina di gelato, li mettevo in fila facendo loro una foto che poi regalavo.

Dopo un mese i concorrenti italiani sparirono, ma un ragazzo italiano che avevo assunto,vendette il nostro gelato nei dintorni per altri quattro anni.

A metà del mio giro andavo ai confini del paese e cambiavo l’acqua della vaschetta della porzioniera che, nel giro, si intorbidiva e sembrava sporca. Mentre stavo facendo questo lavoro, non mi ero accorto che dall’unica casa vicina era uscito un bambino di circa quattro anni che, seduto sul muretto, guardava curioso quello che facevo. Ad un tratto, mentre stava osservando il getto d’acqua che usciva dalla gomma di scarico, mi rivolse la parola e mi disse: “Onkel, macht dein Auto Pipi? (Zio, la tua macchina sta facendo la pipì ?)

E per finire

Tra tanti bambini che venivano durante il mio giro a comprare il gelato ce n’era uno di nome Bodo, che era il più svelto e sfacciato di tutti.

Devo premettere che nel giro incontravo sempre un furgone Volkswagen guidato da una donna tedesca che vendeva gelato ed anche torte e sulla macchina aveva la possibilità di vendere la panna montata, cosa che io non avevo.

Quel giorno, mentre io servivo i miei amici bambini, era parcheggiata dall’altra parte della strada. Ricordo Bodo che, con il mio gelato in mano, attraversò la strada e disse alla signora: “ Il gelato che vendi tu non è buono come questo” e porgendole 10 centesimi disse anche: “Mettimi 10 centesimi di panna sopra il mio gelato.” Quel giorno sentii per la prima volta parecchie brutte parole tedesche che ancora non conoscevo …!

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Pubblicato il: Martedì, 26 Novembre 2019
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