Il libro, illustrato da pregevoli immagini spesso inedite e omaggiato dalla Cooperativa di Cortina ai soci per il Natale 2019, raccoglie 253 espressioni, talvolta composte da un’unica voce tal altra da frasi articolate, ascoltate o lette ed archiviate dall'autore nel tempo.
Ernesto Majoni. Zibaldone Ampezzano, pagine 116 con immagini in b/n e a colori, La Cooperativa di Cortina, Grafiche San Patrignano - 2019.
Gran parte delle voci raccolte si ritiene certamente inedita, almeno dal punto di vista editoriale, trattandosi di materiali ristretti spesso solo all’uso di pochi, di un nucleo familiare o di una cerchia di amici. Altre costituiscono un patrimonio comune, spesso affievolito nella memoria; altre ancora oggi sono normalmente in uso e condivise dalla gente d'Ampezzo.
La scelta, l'analisi e il commento del materiale sono personali e agevolati da una cinquantina di fonti bibliografiche, dal confronto con informatori di età differenti e da una ricerca condotta spogliando accuratamente una marea di articoli e pubblicazioni. C'è tanto di montagna (nota passione dell’autore), soprattutto nell'ottica storica, linguistica e toponomastica; ma c'è anche altro, che si spera susciti la curiosità e l’interesse di chi avrà in mano quelle pagine.
Il testo riprende anche voci e locuzioni già registrate nei vocabolari ampezzani del 1929, 1982, 1986 e 1997, oggi spesso desuete o talvolta reimpiegate con significati diversi. Si è tenuto infine conto anche di un ulteriore, cospicuo corpus di voci inedite, raccolte dal dialettologo Enzo Croatto in vista del rifacimento – rimasto solo un'intenzione - del Vocabolario Ampezzano. Esse non sono state esaminate e meriterebbero un’analisi, che potrebbe seguire questo lavoro.
“Zibaldone Ampezzano” integra quanto l'autore ha prodotto in un trentennio d'attività a favore della propria parlata, e quanto pubblicato da altri studiosi, tra cui Agostino Girardi; sicuramente, al materiale raccolto si potranno aggiungere ancora espressioni, interiezioni, ipocoristici, nomignoli, soprannomi, toponimi e voci che qualcuno conosce e utilizza, ed alcune correzioni saranno fisiologicamente inevitabili. Se, come si suol dire, emergessero carenze o fraintendimenti nel testo, e si avesse la cortesia di informare l’autore, egli vorrebbe tenerne utilmente conto per il futuro.